Sostanze pericolose e tecnologia: Parlamento Europeo poco coraggioso, tocca al cittadino agire!

 
Si chiama direttiva RoHS ed è la normativa europea sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche(AEE). Approvata alla fine del 2002, tale direttiva mette al bando l’utilizzo di determinate sostanze nella produzione delle AEE poiché, secondo un criterio di prudenza e sulla base degli studi scientifici disponibili, è presente un rischio per la salute umana e per l’ambiente. La direttiva segue il principio per cui i danni devono essere prevenuti e trattati alla fonte e non rimandati a valle del processo. Nella lista sono state inserite sostanze quali piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, PBB e PBDE. L’Italia ha recepito la RoHS con il decreto legislativo 151/2005.

Nel 2005 l’Oko-Institut per conto della Commissione Europea sviluppa uno studio sulle possibili sostanze da inserire in questa black list negli anni a seguire, segnalandone in particolare due: i ritardanti di fiamma alogenati e il PVC. Nel caso dei ritardanti di fiamma il rischio è per la creazione di diossine e furani in fase di smaltimento, salvo che questo non venga effettuato con tecnologie molto avanzate e di cui non tutti i paesi sono dotati (specie quelli in via di sviluppo dove spesso vanno a finire i nostri rifiuti “tecnologici”). Inoltre tali sostanze rappresentano un ostacolo per il riciclo della plastica poiché “a causa del rischio di produzione di diossine e furani, gli impianti di riciclaggio evitano in genere di riciclare materie plastiche contenenti ritardanti di fiamma dei RAEE. Considerata l’assenza di un’adeguata identificazione della plastica contenente ritardanti di fiamma e la difficoltà intrinseca di distinguere la plastica ignifuga da quella ordinaria, la maggior parte degli impianti di riciclaggio non effettua il trattamento della plastica dei RAEE”.

Ben più grave il discorso per il PVC poiché come segnalato da ben 5 studi della Commissione “vi sono prove sostanziali che dimostrano la non idoneità del PVC all’incenerimento, considerate in particolare la quantità e la natura pericolosa dei residui di gas di scarico derivanti da tale processo. Inoltre, le perdite di plastificanti derivanti dalla messa a discarica del PVC sono ampiamente riconosciute e possono avere effetti potenzialmente negativi sulla salute umana e sull’ambiente”.

 La Commissione dichiara l’esistenza di alternative al PVC ma solleva questioni legate ai costi per le imprese. Nella rifusione della direttiva RoHS votata mercoledì 24 al Parlamento Europeo, a causa delle forte pressioni di lobby industriali, i riferimenti al PVC e ai ritardanti di fiamma, inizialmente inseriti dalla relazione della verde Jill Evans, sono scomparsi a causa della dichiarata indisponibilità del Consiglio e della maggior parte dei gruppi politici a trattare sulla questione. Per questa ragione ho espresso le mie perplessità in aula.

Se un’impresa scarica i propri costi sulla comunità significa che sta barattando il proprio profitto con il bene collettivo e che dunque non è sostenibile e deve andare fuori mercato. Vogliono farci credere che gli interessi economici confliggono con quelli ambientali e di salute collettiva. Beh, non è così. E lo dimostra il fatto che le stesse multinazionali, sulla scia della crescente sensibilità dei consumatori consapevoli, hanno avviato un programma di riconversione, escludendo tali sostanze dai propri prodotti. Secondo Greenpeace, oggi la quota di mercato di tali prodotti raggiunge il 50% per quanto riguarda i telefoni cellulari (Nokia, Sony Ericsson e Apple) e si prevede che nei prossimi 1-2 anni supererà il 40% nel settore dei PC (Acer e HP).

Dovremo attendere altri tre anni per l’aggiornamento della lista delle sostanze da mettere al bando ed è necessario riflettere sul fatto che ciascuno di noi ha una responsabilità in tal senso. Se nei prossimi tre anni il consumo si orienterà verso i prodotti a minor impatto ambientale, saranno le stesse imprese a orientare la produzione e ad autoregolamentarsi. Come sempre ciò che la politica non è in grado di fare perchè troppo spesso colpevolmente prostrata alle lobby economiche, possono farlo i cittadini.

Per questo, specie in vista delle prossime festività natalizie, invito tutti a fare acquisti “consapevoli”, utilizzando l’eco-guida stilata da Greenpeace. Anche questo un piccolo ma importante passo per diventare il cambiamento che vogliamo vedere.

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Un riarmo da un miliardo di euro

Il governo Berlusconi ha i giorni contati, ma prima di lasciare il potere ha voluto fare un ultimo regalino a Finmeccanica. Con il silenzio-assenso delle opposizioni
Enrico Piovesana
Fonte: Peacereporter – 11 novembre 2010

Nei giorni scorsi, nonostante le difficoltà finanziarie in cui versano le casse dello Stato, le commissioni Difesa di Camera e Senato hanno approvato in fretta e furia, e con il silenzio-assenso dell’opposizione Pd, un programma di riarmo del valore di quasi un miliardo di euro, buona parte dei quali finiranno alle aziende belliche del gruppo industriale guidato Pier Francesco Guarguaglini.

Il programma pluriennale di acquisizione armamenti, legato al crescente impegno bellico dell’Italia sul fronte di guerra afgano e alle esigenze strategiche della Nato, prevede una spesa complessiva di di 933,8 milioni di euro nell’arco dei prossimi quattro/nove anni.
Vediamo il dettaglio di quella che potrebbe essere l’ultima lista della spesa del ministro della Difesa, Ignazio La Russa. La Russa e Guarguaglini

200 milioni di euro sono destinati a fornire i nostri elicotteri da guerra A-129 Mangusta, operativi in Afghanistan, dei nuovi sistemi di puntamento Ots fabbricati dalla Salex Galileo di Finmeccanica, che consentiranno di colpire al meglio gli obiettivi ”nei nuovi scenari di impiego degli elicotteri, in situazioni caratterizzate da fluidità e indeterminatezza della posizione delle forze amiche e nemiche”. Nella stessa cifra è compresa una fornitura, sempre per gli elicotteri Mangusta, di nuovi missili anticarro Spike, di fabbricazione israeliana, che andranno a sostituire gli attuali missili Tow, meno potenti.

22,3 milioni di euro verranno spesi per l’acquisto di 271 mortai da 81 millimetri di nuova generazione, fabbricati all’estero, e del relativo munizionamento, prodotto invece negli stabilimenti di Colleferro (Roma) dell’azienda di armamenti italo-britannica Simmel Difesa. Pezzi d’artiglieria più precisi, destinati a ”elevare le capacità operative delle unità terrestri attualmente impiegate nei diversi teatri operativi” (leggi: sul fronte afgano).

125 milioni di euro sono stanziati per la costruzione, alla Fincantieri di Genova, di una nuova unità navale della Marina militare con funzione di appoggio alle forze di incursori, ricerca e soccorso, destinata a sostituire la vecchia nave A-5306 Anteo. Sarà una nave da guerra, armata di cannoni e mitragliatrici, di quelle con i portelloni anteriori per lo sbarco di mezzi anfibi.

87,5 milioni di euro verranno spesi per dotare i sommergibili classe U-212 (il ‘Salvatore Todaro’, lo ‘Scirè’ e altri due in costruzione) di un nuovo siluro ‘pesante’ (6 metri lunghezza per 1,2 tonnellate), evoluzione dell’attuale modello A-184. A costruire questi nuovi missili subacquei sarà la Whitehead Alenia Sistemi Subacquei (Wass) di Livorno, del gruppo Finmeccanica.

63 milioni di euro serviranno a realizzare, presso l’aeroporto militare di Pisa, un grande ‘hub’ aereo militare nazionale ”dedicato alla gestione dei flussi, via aerea, di personale e di materiale dal territorio nazionale per i teatri operativi”. In pratica, si tratterà della più grande base aera della Nato d’Europa, destinata a funzionare come piattaforma logistica di tutte le future missioni militare alleate all’estero.

236 milioni di euro sono stati stanziati per creare una rete informatica militare sperimentale, detta Defence Information Infrastructure (Dii), ”necessaria per la trasformazione net-centrica dello strumento militare, elemento essenziale ed abilitante per la pianificazione e la condotta delle operazioni”. Un progetto che vede coinvolta, tra gli altri, la Elsag Datamat, altra azienda del gruppo Finmeccanica.

200 milioni andranno infine all’AgustaWestland di Finmeccanica per l’acquisto di dieci nuovi elicotteri Aw-139: velivoli militari di soccorso da utilizzare in operazioni all’interno del territorio ”nazionale o limitrofo”.

Note:

Articolo al link http://it.peacereporter.net/articolo/25227/Un+riarmo+da+un+miliardo+di+euro

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5×1000, 8×1000, TFR: rapine in corso…

Sapete cosa sia il “Welfare mix”? E’ un escamotages attraverso il quale l’inutile e fallimentare Ministero del Welfafre Italiano che nulla produce in quanto a sostegni e progetti per il sostegno della cittadinanza, si fa affiancare da organizzazioni private ed Onlus che operano – in qualche modo – in sua vece per quanto sopra descritto.

In pratica: il Ministero esiste, non si occupa delle necessità della popolazione, costa miliardi di euro dei contribuenti ogni anno e se non avessimo il supporto di Organizzazioni umanitarie private che operano in vari ambiti, potremmo scordarci quel minimo di speranza di sostegno nei momenti e nelle situazioni di crisi.

E’ una situazione vergognosa per uno Stato che sta affondando sempre più le aspettative di una società civile ormai al totale collasso e che attraverso i propri Governi non è in grado di fare altro se non peggiorare – e di molto – il benessere di una quasi intera cittadinanza.

Le vessazioni di cui siamo tutti vittime sono all’ordine del giorno e sotto gli occhi di tutti. Sembra poi, che la parola “fine” a questo turbinio di richieste sempre più onerose di denaro ai cittadini da parte dello Stato non venga mai posta. Chi gestisce il Paese procede coi paraocchi come una sorta di Caterpillar distruttore. L’aberrazione esiste nel fatto che sempre e comunque i vessati sono i contribuenti, che continuano a pagare per buchi di bilanci statali creati dalla dirigenza, mentre la stessa “dirigenza” continua imperterrita ad ottenere ogni mese stipendi talmente alti che pochi di noi avranno la fortuna di guadagnare in una intera vita. I soldi – solo in questo caso – ci sono.

Ma i conti sono conti, e nessuno di chi è in politica ha la minima voglia di dire perché poi siamo messi così male con i bilanci pubblici. Meglio tacere sulle reali motivazioni e continuare ad alzare le tasse, creare nuove imposte e tagliare con la forbice arrugginita ovunque vi sia urgente necessità di finanziamenti. I nostri Governi ormai, sono uno spauracchio peggiore di un ortopedico con in mano un asega elettrica per amputare entrambe le gambe.

A tutto ciò, si aggiungono altre aberrazioni. Come l’ultima in ordine di presentazione, e cioè la decurtazione di 400 milioni di euro dai fondi per il 5×1000 di cui si parla tanto in queste ore. Togliere questa percentuale alle organizzazioni di volontariato, significa uccidere persino quella stramba cosa che è – appunto – il Welfare mix. Significa dire apertamente che allo Stato italiano non gliene frega un fico secco della cittadinanza, ed ancor più, di quella parte di cittadinanza che ha esigenze urgenti. Uno schifo.

Inoltre, è passata inosservata un’altra ruberia. Quel 33,5% prelevato direttamente dai fondi per il TFR depositati presso l’INPS. Sì, perché lo Stato – mai sazio di denaro – ha borseggiato le eventuali pensioni di chi all’epoca della riforma, decise incautamente di lasciare il proprio trattamento di fine rapporto nelle casse dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Peggio di una rapina. Una violenza. Oltretutto, il prelievo dei 400milioni, non verrà utilizzato per progetti legati al lavoro o per nuovi ammortizzatori sociali. No: è una vera e propria rapina all’arma bianca.

E che dire poi di un’altra aberrazione? Lo Stato mette le mani nel 5×1000 destinato al volontariato, ma lascia intoccata la convenzione con la Chiesa dell’8×1000. Una parte dell’8×1000 viene poi incamerata dallo Stato Italiano che “dovrebbe” utilizzare questo denaro per la conservazione dei beni culturali, per la fame nel mondo, per l’assistenza ai rifugiati, insomma: per scopi nobili. Invece, nel 2004, lo Stato Italiano ha devoluto questa somma al finanziamento della missioni Italiana in Iraq.
Mediamente l’introito economico si aggira su 1 miliardo di euro l’anno.

Non aggiungo altro. Perché è davvero incredibile dover vivere in una nazione in cui è ormai chiaro che la vita umana non ha più alcun valore. E dove è palese che pochi “eletti” si fanno i cavoli propri sul sangue della gente. Ed è assurdo che la gente, la popolazione, i miei connazionali, non stiano capendo fino in fondo che questa situazione è pari ad un genocidio. Di massa.

Quanto ancora dobbiamo pagare, con le risorse economiche personali e col sangue, per un gruppo di politicanti che ha capito bene e subito il segreto per alimentare la propria ricchezza ed il proprio potere sulla pelle della buona gente?

Ho fiducia in tutti voi. Non perdiamo il senso delle cose. Non contrabbandiamo per buono ciò che buono non è. La prossima richiesta ai cittadini potrebbe essere così terribile da non poterci credere. Fidatevi.

http://www.agoravox.it/5×1000-8×1000-TFR-rapine-in-corso.html

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Ciao mondo!!

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SUD ITALIA DAL 1861 TERRONI – VIDEO ILLUMINANTE FANTASTICO

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Codex Alimentarius

Una faccenda che riguarda tutti gli abitanti del mondo, bianchi e neri, anziani e neonati, femmine e maschi, vegetariani e carnivori, ricchi e meno ricchi, e che sconvolgerà la vita sul pianeta Terra si chiama Codex Alimentarius.

Trattasi di un codice internazionale, cioè di una legge la cui entrata in vigore non è prevista tra 20 o 30 anni, ma è stata annunciata il 31 dicembre 2009. Tale codice avrà effetti enormi e devastanti sul modo di vivere nostro, dei nostri figli, dei nostri nipoti, dei nostri amici animali.
Nessun terremoto distruttivo al mondo, nessuno tsunami, nessun meteorite gigante, potrebbe arrecare più danni e distruzioni di quanto un gruppo nutrito, di uomini e di interessi commerciali coalizzati, sta tramando contro la maggioranza delle creature viventi del pianeta Terra.

Non è un argomento da salotto, una bega tra vegetariani e onnivori, tra bevitori di succo d’arancia e poppatori di mammelle bovine infette. E neanche una querelle tra mangiatori di frutta e verdura e addentatori di cadaverina rappresa, tra salutisti naturali e salutisti della farmaco-Viagra-dipendenza.

E’ invece una seria faccenda planetaria che rischia di sconvolgere per sempre tutti i residui valori ed i tradizionali equilibri della Terra.

Siamo nelle mani di una banda di irresponsabili ladroni, di grandi disegnatori-progettisti-laboratoristi-chimici, mossi da motivazioni macro-economiche e da particolarismi ben precisi ed individuati, che stanno facendo pieno uso dei meccanismi nazionali ed internazionali (vedi OMS, FAO) per intrappolare ed ingabbiare il mondo intero nei loro folli disegni di conquista globale, con la certezza di causare un disastro senza precedenti per la salute del genere umano e delle creature che vivono sul nostro satellite solare.

Salute disastrata significa dopotutto più business per la Coalizione del Prodotto Chimico-Farmaceutico, più potere per la Coalizione del Male, ed è dunque un obiettivo utile e desiderabile.

Il Codex Alimentarius determinerà gli standard di sicurezza e le regole dei settori alimentare, farmacologico, sanitario, agricolo, industriale, commerciale, igienistico, etico e legale, in oltre 160 nazioni, ovvero nel 97% della popolazione mondiale, con la sola eccezione per ora di India e Sud-Africa, e forse della Korea del Nord e dell’Iran. I nuovi standard prevedono di mettere fuori-legge ogni metodo alternativo e naturale nel campo della salute, eliminando ogni terapia naturista oggi in uso.

Incapaci di sconfiggere concettualmente ehretisti e sheltoniani, i cervelli dell’ordine medico-farmaceutico, i cervelli dell’Aids e del Papilloma Virus, gli emissari della Pfizer e della GlaxoSmithKline, gli stessi autori del disastro di Kano, gli stessi dell’attentato a Tina Anselmi, i medesimi delle mazzette miliardarie al Ministro della Salute De Lorenzo per imporre le vaccinazioni obbligatorie anti-epatite in Italia, stanno ora ricorrendo al sofisticato strumento della politica internazionale.

Uno stratagemma legale e diabolico che spazzi via finalmente l’immondizia e la crescente rompitura-palle dell’intransigenza e dell’opposizione, da parte delle agguerrite minoranze. Un trucco che permetta di mandare in carcere chiunque al mondo si permetta di proporre ignobilmente guarigioni senza i preziosi e indispensabili farmaci, o di mettere a nudo le pretese incongruenze ed assurdità di certe cure mediche.

L’obiettivo è molto preciso: si vuole distruggere e radere legalmente al suolo chi protesta contro i farmaci e gli integratori sintetici, contro i diserbanti e gli OGM, contro le pesti inventate su Aids e Papilloma Virus, contro le varie assegnazioni corrotte dei premi Nobel.

Si vuole mettere un bavaglio a chi scrive e informa in modo libero e indipendente. Si vuole disattivare e mettere dietro le sbarre scienziati onesti come Peter Duesberg, dando più voce in capitolo ai farabutti e ai mendicanti di sovvenzioni e prebende. Si vogliono spazzare via le cliniche salutistiche naturali del mondo intero, tappando la bocca e legando le braccia ad ogni dissidenza. Si vuole rendere pan per focaccia ai medici alternativi che hanno osato mettere a nudo, mettere in crisi, mettere in berlina, le debolezze e le fragilità culturali e operative della medicina mondiale. Si vuole imporre al mondo il diktat planetario della chimica e della farmacologia, del non-cibo e del pesticida, dell’integratore e della vitamina sintetica, dell’ormone di crescita e degli OGM.

Possiamo ben dire che Hitler, Stalin e Mao messi assieme, farebbero la figura di scolaretti birichini e discoli delle elementari che tirano dei pallini di carta con la fionda, di fronte a questa accozzaglia pericolosa e sinistra di mafiosi internazionali, che ha allungato i suoi mostruosi tentacoli su tutti i centri di potere nazionali e mondiali del pianeta, sull’ONU, sulla OMS, sulla Casa Bianca, sui presidenti e sui premier di tutti gli stati, sui sovrani e sui dittatori di ogni paese democratico e di ogni repubblica delle banane, sui partiti politici e sui sindacati, sulle reti televisive, su quotidiani e riviste, su bollettini e opuscoli di ogni centro culturale regionale e comunale.

Le origini della chimica-farmaceutica sono oggi più che mai chiare.

Conoscete Bill Rockefeller, colui che ha tesaurizzato molto meglio e di più delle elemosine e delle donazioni miliardarie clintoniane, delle fondazioni pro-Aids e pro-Papillovirus dell’ex-presidente americano?

Poco colto, privo di scrupoli, senza conoscenze e studi in campo medico, con poche nozioni di contabilità, ma armato di una avidità feroce ed impressionante, riuscì ad imporre al mercato americano il suo prodotto, per quei tempi rivoluzionario, chiamato Nujoil (in slang americano Newoil, ovvero Nuovo olio). Come scienziato valeva zero, ma come commerciante venale e lazzarone batteva il miglior Paperon de Paperoni, tanto che il grande Walt Dysney pare essersi ispirato proprio a lui, nell’invenzione del Papero multimiliardario che tutti conosciamo.

Intorno al 1860, il vecchio Bill Rockefeller vendeva questi flaconi scuri colmi di semplice petrolio grezzo agli ingenui contadini del suo tempo, qualificandoli come speciale panacea chimica contro il cancro e contro la costipazione. Un flacone di 30 g costava alla Standard Oil 21 centesimi di dollaro, e lui rivendeva tale emerita schifezza a 2 dollari, con un guadagno del 1000%, ovvero di 10 volte tanto, facendo arrossire di vergogna ogni venditore dell’universo, ma non certo i trafficanti odierni di porcherie chimiche, capaci di fare ancora meglio di lui.

Quando le ricerche mediche appurarono che il Nujoil era nocivo e cancerogeno, Rockefeller non disarmò, ma cambiò la formula, aggiungendovi del carotene, e pagò il senatore Roger Coperland 75000 US$/anno per promuovere e prolungare la sua incredibile frode.

L’impero Rockefeller fu costruito grazie a questo incredibile inganno, col quale si convincevano i creduloni e i malleabili a bere con gusto e fiducia petrolio grezzo addizionato di carotene sintetico. Ed è così che furono poste le basi e le fondamenta dell’industria chimico-farmaceutica di oggi. Un bell’esordio davvero. Roba da essere fieri ed orgogliosi di appartenere a quel carro funebre-carnascialesco.

Il consorzio chimico-farmaceutico moderno, quello che oggi conosciamo, è stato concepito da un’associazione condotta dagli eredi Rockfeller e dalla IG Farben della Germania nazista. La compagnia Standard Oil, appartenente ovviamente a John D. Rockefeller, deteneva nel 1939 il 15% delle azioni del nuovo consorzio tedesco-americano.

Non a caso, gli stabilimenti industriali della IG Farben vennero accuratamente evitati dai bombardamenti americani durante l’ultima guerra mondiale.

Sin dal 1932, la IG Farben aveva finanziato Adolf Hitler con 400.000 Marchi di allora. Senza tale aiuto il secondo conflitto mondiale non avrebbe mai avuto luogo, sentenziò il Tribunale di Norimberga del 1951.

Nel 1941, l’IG Farben costruì la più grande industria chimica del mondo ad Auschwitz, sfruttando la disgraziata manodopera dei campi di concentramento, e fabbricando pure il micidiale gas Zyklon B.

A Norimberga, vennero dichiarati colpevoli di genocidio, schiavitù, furto e altri orribili crimini, 24 responsabili della IG Farben, e la ditta venne divisa legalmente in BASF, Bayer e Hoechst. Le due dozzine, vennero però liberati dal carcere già nel 1952, con l’aiuto di Nelson Rockefeller, il loro ex-padrone commerciale che a quei tempi era ministro degli Affari Esteri negli USA. Una volta liberati, gli ex-capoccia IG Farben si infiltrarono nell’economia tedesca occupando ruoli industriali di primaria importanza.

Nel 1955 l’industria chimica mondiale viene raggruppata sotto gli auspici della Camera di Commercio Internazionale delle Nazioni Unite e del governo tedesco, sotto il nome latino di Codex Alimentarius, una sigla di comodo sotto la quale stanno concentrati e camuffati i più intricati e sporchi interessi del globo.

I partiti europei che contano, di destra e di sinistra, verranno poi sostanziosamente finanziati dalle industrie chimico-farmaceutiche, allo scopo di assicurarsi il monopolio dei trattamenti di malattie vere come il cancro e le cardiopatie, di malattie inventate (come quella sull’Aids maschile), e di quelle in via di invenzione (come il nuovo Aids femminile chiamato HPV o Papillovirus).

Una vera legione di individui e di centri di potere che facciano lobby e facciano mafia per l’industria farmaceutica è stata ingaggiata per influenzare legislatori, controllare gli organi di controllo, manipolare le ricerche in campo medico ed educativo. E’ trapelato che, solo nel 1961, le industrie farmaceutiche hanno donato generosamente 8 milioni di US$ ad Harvard, 8 a Yale, 10 alla John Hopkins, 1 alla Stanford e 1,7 alla Columbia. Le cifre degli anni successivi non sono state rivelate.

Il vero scopo dell’industria farmaceutica mondiale è quello di guadagnare soldi grazie al permanere delle malattie croniche, non certo quello di prevenire o sradicare tali malattie. L’industria farmaceutica ha semmai un grosso interesse alla diffusione dei mali e al controllo prezzi dei medicinali, ed è primattrice di un autentico genocidio contro il genere umano: sta scritto nella denuncia consegnata alla Corte Internazionale di Giustizia dal dr Matthias.

Ecco, il farabutto decalogo del Codex Alimentarius:

1) Eliminazione di ogni supplemento alimentare naturale e sostituzione dei medesimi con 28 prodotti di sintesi chimico-farmaceutica (chiaramente tossici), dosati e disponibili soltanto in farmacia.

2) Eliminazione di tutte le medicine alternative, naturiste, ayurvediche, tibetane, cinesi.

3) Eliminazione dell’agricoltura biologica. Ogni mucca del pianeta sarà trattata con ormoni della crescita ricombinati geneticamente dalla Monsanto. Ogni animale da carne del pianeta dovrà: A) continuare ad essere obbligatoriamente, senza remissioni, animale da carne; B) continuare ad essere obbligatoriamente trattato con antibiotici ed ormoni della crescita.

4) Approvazione generalizzata, cioè normalizzazione degli OGM, che non dovranno più nemmeno essere etichettati come tali.

5) Reintegrazione di sostanze cancerogene ma produttive, in linea con quanto già fatto dal medesimo Codex Alimentarius nel 1961, quando 7 sostanze pericolose, unanimemente vietate da 176 nazioni, come la hexachlorobenzene, la dieldrina, l’aldrina, vennero rimesse in libero commercio.

6) Normalizzazione dei processi di irradiazione al cobalto su quasi tutti gli alimenti umani. Ciò significherà che la gente sarà costretta ad alimentarsi con patate che non germinano più, con mele-banane-castagne mortificate e prive di nerbo, tutte cose contro le quali il movimento igienistico americano (ANHS) sta combattendo da anni negli USA.

Ultimissimi passi, questi, per arrivare alle seguenti attuazioni:

7) Massimizzazione della medicalizzazione e della farmacizzazione.

8) Obbligatorietà estesa a una serie di vecchie e nuove vaccinazioni.

9) Pressione e terrorismo costante sulla popolazione mondiale per indurla a seguire i propri piani mefistofelici.

10) Controllo della rete Internet ed eliminazione di ogni possibile dissenso.

In altre parole, il mondo disegnato per il 2010 in avanti sarà basato su farmacie sempre più grandi e attive. La medicina avrà un ruolo ancora più determinante, e nessuno potrà interferire e contestare le scelte mediche come avviene nel tempo presente.

La produzione di carne verrà raddoppiata e triplicata, e la resa per capo aumenterà pure notevolmente grazie agli ormoni della crescita. Ogni paese sarà rifornito regolarmente con navi bistecchiere contenenti 60.000 manzi ammazzati e disossati per ciascun carico (onde evitare il prione mucca pazza), e nei porti si dovrà assicurare la presenza di adeguate celle di refrigerazione, come già fatto con la Korea.

Ci sarà un boom senza precedenti di vaccinazioni.

Le donne, ed anche le ragazzine dai 10 anni in poi, dovranno vaccinarsi ogni mese per contrastare il Papillovirus, e probabilmente la frequenza sarà addirittura settimanale, visto le centinaia di variazioni che può assumere tale malattia. Ma potranno fare sonni tranquilli, visto che la Pfizer, e soprattutto la GlaxoSmithKline, specialista mondiale nelle malattie sessuali contagiose (poco importa se inventate), stanno preparando centinaia di vaccini diversi a copertura dell’intera gamma di infezioni possibili.

Si sta insomma realizzando nel mondo un monopolio e un dispotismo senza precedenti nella storia umana, un autentico stupro culturale a livello di massa.

Ai tempi delle Crociate, si temevano le scimitarre degli ottomani e degli arabi, e tuttora ci si ricorda della gente che esclamava "Mamma li Turchi"! Ai tempi dei Promessi Sposi si temevano invece le razzie dei Lanzichenecchi. Quando arrivò il Risorgimento si lottò contro i francesi, gli austriaci e lo Stato Pontificio. Più vicino a noi si è combattuto contro il Nazifascismo. E ogni lotta ha comportato sofferenze e lutti, eroismi e sacrifici umani, dai martiri di Belfiore, a Silvio Pellico, a Filzi, a Nazario Sauro, alle stragi ed alle maledette tragedie degli ultimi due conflitti mondiali, Caporetto e Fosse Ardeatine in testa.

Ma quei nemici, che fossero il generale Radetsky per l’Italia, o Hitler e Stalin per il resto d’Europa, erano tutto sommato nemici all’acqua di rose al confronto di quelli odierni. A questi pirati senza Dio e senza scrupoli non servono nemmeno le armi tradizionali, non servono i carri armati, i caccia, i sommergibili, i campi di concentramento. Le loro armi sono molto più sofisticate. Si tratta di tenere sotto controllo i settori base della vita umana, ovvero l’alimentazione, il sesso, la malattia. Gli strumenti per farlo già esistono.

Si tratta di asservire e strumentalizzare capi di stato e di governo, partiti e i sindacati, università e centri di ricerca, sanità e reti televisive.

Per i nuovi mostri, per i nuovi draghi al potere, i nemici numero uno da debellare al più presto sono il movimento igienistico, con la sua balorda Cura-della-non-cura, la natura in tutte le sue forme e variazioni, l’amore e l’attrazione fisica (cose obsolete di altri tempi).

I nuovi tiranni si propongono come depositari di una scienza alimentare standardizzata, a base non solo di proteine animali (già velenose ed ammalanti, e dunque ottimali di per sé), ma di proteine arricchite, cariche di somatotropine e di diossine, dimodochè si possa finalmente raggiungere l’obiettivo ideale dell’ Uno su Uno, ovvero del Cento per Cento di incidenza cancro. Una società in cui muoiono di cancro 1 su 4, come quella di oggi, è infatti una società imperfetta ed incoerente. Devono morire invece tutti di cancro, anche per una pura questione di giustizia e di democrazia.

Chi sono dunque i veri distruttori? I No-global o la gente civile e incravattata che occupa le poltrone?

Personalmente, mi hanno dato sempre fastidio le manifestazioni di piazza. Odio il casino, i cortei, gli assembramenti, la gente arrabbiata che si contrappone ai poveri poliziotti e li insulta, gli stressati poliziotti che reagiscono e pestano quelli che gli capitano a tiro. Odio vedere vetrine distrutte e auto incendiate, strade che portano i segni della battaglia. Quando vedo i No-global passare come delle furie da un G8 all’altro, mi chiedo spesso perché questi ragazzi non se ne stanno a casa, non vanno a studiare o a lavorare, a rendersi utili a se stessi ed alla società.

Ma ultimamente comincio a ricredermi, e a vedere in loro l’eroismo e la pazzia che stavano nei martiri di Belfiore e in quelli di tutte le Resistenze alla Tirannide e ai Soprusi. Non sarà che i veri distruttori non sono loro, ma i parlamentari che vanno in Europa a beccarsi lauti stipendi per approvare poi leggi assassine e liberticide ai danni dei propri elettori nazionali e del mondo intero?

Non sarà che anche nei nostri governi, nei nostri parlamenti, nelle nostre regioni e province e comuni, nelle nostre sedi RAI, nei nostri giornali, nei nostri centri sanitari, esiste il vero seme della peste bubbonica, dell’inganno e della violenza?

Non sarà poi che tutta la popolazione è tenuta ad arte nella massima diseducazione e nell’ignoranza più nera, nel massimo disinteresse?

Non sarà che il 90% della gente è stanca e rassegnata, spompata e demotivata, pronta a deporre definitivamente le uniche armi che le restano, cioè l’intelligenza e la voglia di vivere?

I confini non esistono più, la barriera alpina non ci protegge dalla GSK, dalla Pfizer, dalla Bayer, dalla Monsanto, dalla Kraft, dalla Nestlé, dalla Danone, dalla Philip Morris, dalla Coca-Cola, dalle nefandezze dei nuovi padroni del vapore. Servirebbe un Nuovo Rinascimento e un Nuovo Illuminismo, un nuovo Risorgimento per una nuova Ricostruzione.

Ma questi sciacalli hanno disattivato Pitagora e Ippocrate, Dante e Leonardo, Voltaire ed Einstein, ovvero i loro nemici storici giurati, sommergendoli di sabbia e di rabbiosi insulti.

Per scalzare enti senza scupoli e senza Dio, rappresentati da mediocri e meschini coloni in tutti i posti del potere, servirebbero, uomini carichi di entusiasmo e di voglia di cambiare, uomini con le palle, ed anche donne con tutti i loro attributi e la loro intelligenza. Esistono ancora? O andiamo tutti in coro a dire "bravo" a quelli di Uno Mattina e alle varie altre rubriche asservite ai monatti e agli untori di manzoniana memoria?

Ad applaudire quelli che, senza arte né parte, continuano a martellare ignobilmente la gente con l’Aids, il Papillovirus, e quanto altro serve per allertarla e spaventarla, in modo tale che cada a corpo morto nelle reti tese dal Codex Alimentarius?

Articolo di: Valdo Vaccaro
Clicca qui per leggere l’articolo dalla fonte.

Ulteriori informazioni: http://blogs.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.view&friendId=397157686&blogId=539519085#ixzz10u9btAw8

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La storia dei cosmetici.. e i loro danni

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MENO MALE CHE C’E’ CURRENT!!!!!!

 

 

 

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“Morire a Lentini”: Ecomafie e leucemia in Sicilia

pubblicata da INFORMAZIONE LIBERA il giorno domenica 12 settembre 2010 alle ore 7.55
Può un fazzoletto di terra e agrumi fra Catania e Siracusa, un centro di sole 24.000 anime come tanti altri in Sicilia, lontano dalle insidie dei poli industriali, detenere il macabro record delle morti per leucemia? Secondo gli studi a cura dell’Azienda USL di Siracusa pubblicati sul Registro Territoriale di Patologia, è esattamente quanto avviene da vent’anni nel comune di Lentini, in provincia di Siracusa, dove di leucemia continuano a morire uomini, donne e bambini per un tasso tre volte superiore al dato nazionale. Tragica fatalità? Dalla denuncia presentata dall’avvocato Santi Terranova alla Procura della Repubblica di Siracusa per conto dei genitori delle vittime più giovani, riuniti nell’Associazione per bambini leucemici “Manuela e Michele”, sembrerebbe in realtà che “sotto” quel fazzoletto di terra e agrumi ci sia molto di più.
 

Sembrerebbe che ad uccidere sia uno sconcertante pastone di mafia, speculazioni nazionali ed interessi esteri. Ma quali le cifre? Quanti uomini e quante donne sono morti e continuano a morire a Lentini? Su quali cause le autorità sanitarie locali stanno indagando? Con questo interrogativo la giornalista catanese Natya Migliori apriva l’inchiesta realizzata per Libera Informazione nel 2008 dal titolo:“Morire a Lentini”. Da allora la free lance non ha smesso di indagare, scrivere, sentire i tanti testimoni e i familiari delle vittime, di questa strage nascosta e silenziosa. Oggi quell’inchiesta è diventata un lavoro audiovisivo, pubblicato con la casa di produzione “Gemini movie production” (www.geminimovie.com) in collaborazione con il regista Giacomo Grasso. L’anteprima del lavoro è stata presentata presentata a Scordia e Lentini, fra luglio e agosto.

 
Dietro il flagello della leucemia concentratosi in quell’area che va da Catania a Siracusa, molte le ipotesi investigative su cui lavorano gli inquirenti. Una su tutte, anche nella video inchiesta della Migliori e di Grasso, sembra prendere corpo. Fra business dei rifiuti, ecomafie e inquinamento industriale (dovuto al vicino polo chimico Priolo – Augusta – Melilli) nel 1984 un aereo della base militare di Sigonella cadde vicino a Lentini. Intorno alla vicenda scese subito il silenzio. Ma dopo tanti anni una parola ritorna prepotente alle orecchie e bussa alle coscienze: uranio impoverito (Ascolta l’intervista di Libera Radio a Natya Migliori). La procura sta ancora indagando. I familiari delle vittime aspettano giustizia.
 
Il silenzio su questi fatti, già oggetto di una documentata inchiesta della Rai alcuni anni fa, è stato abbattuto. Di Lentini e leucemia, anche grazie a questa inchiesta coraggiosa e puntuale, non si smetterà di parlare, in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Le presentazioni del film- inchiesta si terranno nel mese di settembre in Sicilia e il programma è consultabile sul portale. (Norma Ferrara, AntimafiaDuemila)
 
 
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